Alternanza scuola-lavoro, per il presidente nazionale Roberto Capobianco è necessario interrogarsi direttamente sull’efficacia dei contratti collettivi attuali
Un 17enne impegnato nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro è rimasto ferito mentre stava lavorando a un macchinario. L’incidente ha causato al giovane l’amputazione della falange dell’anulare della mano sinistra. Il grave fatto è accaduto in un ‘officina meccanica di Montemurlo, in provincia di Prato.
In merito è intervenuto il presidente di Conflavoro PMI Prato, Matteo Burioni, il quale ribadisce la necessità di regole chiare in merito, ma senza stoppare gli stage. “E’ giusto – afferma il presidente territoriale – che i tirocini formativi non vengano utilizzati come alternativa ai contratti di lavoro subordinato. Riteniamo, però, molto importante la previsione per cui i ragazzi delle scuole possano fare un periodo di formazione e conoscenza del mondo del lavoro come attività curricolare. Si tratta di uno strumento che va salvaguardato e non sottoposto a lacci e lacciuoli. A qualsiasi tipo di zavorra, cioè, che limiti il rapporto fra istruzione e creazione di professionalità e competenze”.
La presa di posizione della confederazione delle piccole e medie imprese
Sul tema, comunque, c’è già stato un giro di vite dall’ispettorato nazionale del lavoro. E, a tal proposito, il presidente nazionale di Conflavoro PMI, Roberto Capobianco, si è già espresso a chiare lettere. “Va ricordato – ha sottolineato – come le aziende siano attualmente già vessate da controlli di ogni tipo. È poi forse arrivato anche il momento di interrogarsi sull’efficacia dei contratti collettivi. Mi riferisco, in questa occasione, proprio alla parte che definisce il rapporto fra dipendenti a tempo indeterminato e a tempo determinato. Una diversa regolamentazione forse eviterebbe fenomeni quali quelli segnalati e messi sotto la lente dall’ispettorato del lavoro”.